Supporto Psicologico Bambini
Il supporto psicologico e la psicoterapia con i bambini si basano sui principi generali del metodo psicodinamico con cui lavoriamo. In particolare sono caratterizzati da una serie di aspetti metodologici peculiari che rendono l’intervento profondamente diverso da quello con gli adolescenti o con gli adulti.
In primo luogo i bambini sono strettamente legati ai propri genitori, ciò significa che la loro mente non è ancora sufficientemente matura per elaborare autonomamente, e attraverso il linguaggio, il proprio mondo interno ed esterno. In questo senso l’intervento con i bambini non si fonda su un processo di conoscenza di sé attraverso il linguaggio bensì attraverso il gioco. Giocare insieme al bambino equivale a parlare insieme all’adulto.
Il gioco rappresenta lo strumento di comunicazione principale delle dinamiche inconsce sottostanti i sintomi che i genitori o il bambino stesso lamentano. In altri termini il gioco permette di mettere in scena i vissuti emotivi che il bambino non è in grado di esprimere attraverso il linguaggio. A seconda dell’età del bambino, cronologica e mentale, sarà possibile giocare con animali, bambolotti, costruzioni, case di legno, personaggi umani, disegni e acquarelli. Questi strumenti permetteranno al bambino di instaurare una relazione di fiducia con lo psicologo e di sentirsi più a contatto con il proprio mondo emotivo.
Visti gli aspetti di immaturità emotiva e mentale che caratterizzano il funzionamento dei bambini, i genitori sono chiamati a dei primi colloqui conoscitivi volti a conoscere la storia di sviluppo, emotiva e relazionale del bambino. Il numero degli incontri non è definibile a priori poiché alcune esigenze genitoriali potrebbero emergere solo al momento del colloquio, tuttavia spesso si attesta su due-tre incontri.
In quest’ottica di profondo legame emotivo e mentale tra bambino e genitori, il lavoro con il bambino viene spesso, ma non necessariamente, affiancato ad un lavoro clinico con la coppia genitoriale, quando questo non è ritenuto necessario o possibile si procede con un incontro di raccordo mensile con i genitori per valutare insieme l’andamento del percorso con il bambino. La percezione dei genitori riguardo le trasformazioni in atto nel processo clinico con il bambino sono preziosi indicatori per lo psicologo che con l’aiuto dei genitori può valutare in corso d’opera la direzione del lavoro.
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